Trattamenti Ortodonzia intercettiva

Uno degli aspetti di maggiore interesse dell’odontoiatria pediatrica per il quale è di estrema importanza che il vostro bambino sia seguito con visite periodiche durante lo sviluppo è quello di verificare che esso sia regolare, ovvero che la crescita delle ossa cranio-facciali e dei denti prima da latte (decidui) e successivamente permanenti durante e dopo la permuta segua correttamente il progetto della natura.

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Qualora il dentista pediatrico verificasse anomalie di sviluppo occorrerà intervenire tempestivamente poiché la fase di crescita dev’essere ottimale affinchè si possano ottenere i risultati migliori e più stabili nel tempo.

Tali interventi fanno parte di una disciplina detta “ortodonzia intercettiva”.

A che età iniziare

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Lo sfruttamento del “picco puberale” rischia di essere tardivo, poiché è stato ampiamente dimostrato come in quella fase la maggior parte della crescita sia già avvenuta.

Nei primi 3 anni il bambino raddoppia la sua altezza e a 4 lo scheletro cranio-facciale ha raggiunto il 60% delle sue dimensioni finali, mentre intorno ai 12 anni il 90% della crescita facciale è terminata.

La terapia intercettiva in ortodonzia può essere applicata in dentatura decidua, mista precoce, mista tardiva, permanente precoce o tardiva; tuttavia, poiché in ortognatodonzia gli interventi per prevenire gli aggravamenti di alterazioni dento-scheletriche (disgnazie) vengono attuati molto presto, si considera spesso questo tipo di terapia come “terapia precoce“.

Ne consegue quindi che per poter ottenere effetti evidenti nella correzione delle suddette alterazioni, occorre intervenire quando la crescita avviene più rapidamente, ovvero in età prepuberale.

In epoca successiva, i risultati ottenibili potrebbero risultare clinicamente insufficienti.

Lo “studio del caso”

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Al fine di stabilire con esattezza quali siano le tendenze di crescita delle ossa cranio-facciali del bambino, vi sarà chiesto di poter eseguire una procedura chiamata “studio del caso”, senza la quale risulterà impossibile un approccio serio e professionale alle procedure ortodontiche da eseguire nello specifico.

Esso comprende alcuni passaggi rappresentati dall’esecuzione di una radiografia panoramica ed un teleradiografia, dal cosiddetto “studio o tracciato cefalometrico” (ovvero lo studio delle linee di crescita delle ossa cranio-facciali del vostro bambino), da alcune fotografie e dalle impronte per lo sviluppo dei modellini in gesso dell’arcata superiore ed inferiore.

Solo analizzando tutti questi elementi sarà possibile individuare il tipo di apparecchio ortodontico più adatto alla correzione dei difetti di sviluppo e fare una stima dei tempi necessari a completare la terapia.

Correggere tempestivamente gli alterati rapporti fra le arcate dentarie e le patologie di sviluppo dei mascellari si rivelerà di fondamentale importanza per evitare problematiche di tipo posturale oltre che estetiche e funzionali.

Intervenire in età adolescenziale

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Nel caso in cui per varie ragioni non si sia provveduto in tempi precoci alla correzione ortodontica delle alterazioni dento-scheletriche e ci si ritrovi a dover intervenire in età adolescenziale o adulta, solitamente più restia al posizionamento di apparecchi visibili, esiste oggi una tecnica chiamata “ortodonzia linguale” (che prevede l’applicazione dell’apparecchio sulla parte interna dei denti).

Quando vi siano le indicazioni cliniche, la tecnica con allineatori trasparenti apporterà le necessarie correzioni utilizzando una serie di mascherine trasparenti.

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